Si aggira silenziosamente sulle coste d’Italia con una fotocamera compatta, come un testimone dei nostri tempi. “Ruba” scatti per creare un catalogo dell’umanità da spiaggia. Pierfranco Argentiero, lavorando come un artigiano, in maniera metodica e meticolosa, per quasi vent’anni ha raccolto centinaia di fotografie di persone in vacanza, dove le differenze sociali se non si annullano, di sicuro si appiattiscono. In spiaggia cambiano le regole e cambiamo noi: meno pudore, più pazienza, meno nevrosi. Nato un po’ per noia da vacanza e trasformatosi in indagine, questo lavoro ha dato vita a figure archetipiche, riconoscibili con uno sguardo. Tutti sapremmo dire in che ambiente sono state scattate, nonostante siano decontestualizzate: ci sono il venditore ambulante, la signora che si ripara dal sole, chi gioca, chi legge e il bagnino annoiato. Giustapposte una accanto all’altra, queste immagini creerebbero una spiaggia infinita, in cui il mare mai si vede, ma sempre è presente, perché lo è nei nostri ricordi. Non ha importanza dove siano stati ritratti lettini e ombrelloni, figure umane, cabine e chiringuiti: la spiaggia come la conosciamo noi, uno spazio ludico e di sospensione della normale vita - “un’invenzione” consolidata a partire dagli anni Trenta del Novecento - è un non luogo. Nel giro di un secolo, dall’essere fonte di cibo e punto di inizio e termine di un viaggio, è diventata periferia della città, votata al piacere e attrezzata similmente ovunque nel mondo. Annullati storia, contesto politico, geografico e sociale, rimane una spoglia scenografia. Non è un caso che gli archetipi di Argentiero vivano tutti su uno sfondo identico, una tabula rasa monocroma, color sabbia. Vogliono raccontarci con la loro sola esistenza, con i loro gesti ripetuti, la nostra società. Sono il nostro specchio e noi ci riconosciamo immediatamente. Zona franca non è solo un luogo creato ex nihilo, è un documento storico. Il lavoro di Argentiero è consapevole e lucido e si offre alle generazioni future, che forse cambieranno abitudini o che magari non avranno più spiagge da invadere, come memoria
ZONA FRANCA - FREE ZONE
30 giu 2024 - 13 lug 2024 - Cefalù (PA)