“Il corpo tatuato diventa un palcoscenico identitario, tra la propria interiorità e il mondo esterno, veicolo di relazioni sociali. Le pitture sul corpo sortiscono non solo un effetto comunicativo sugli altri, ma sul sé della persona, creando un'immagine di palpabile, intima convergenza.
Allo stesso modo del tatuaggio, anche l’arte figurativa è un atto di trasformazione dalla tela immacolata ad un universo comunicativo. In una sorta di gioco di specchi questa mostra raddoppia la rappresentazione della sensibilità interiore dell’artista e quella del “tattooed” rappresentato. Appare chiaro una volta di più come nella cultura contemporanea s’intreccino diverse ontologie, ossia diversi modi di concepire la nostra relazione con la realtà attraverso il nostro corpo che è in grado di veicolare messaggi, creare emozioni, prospettive: sia esibendo le tracce di un nuovo codice sulla propria pelle, sia liberando le ali dell’arte, supremo strumento di comunicazione e di libertà.”
Antonella Caraceni